Rappresentano un emblema della transizione tecnologica basilare dalla valvola termoionica al transistor. Entrambe le due radio sono italiane e portatili: a destra vi è la Radio Alfa di Genova del 1954-55 che impiega 4 valvole e può essere alimentata sia a pile da 1,5 volt per i filamenti e 67 volt per quella anodica, ma anche da rete a 220 volt. A sinistra forse la prima radio italiana a transistor ‘Beta’ costruita da C.E.I. (Controlli Elettronici Industriali) di Bologna nel 1956. Alimentazione con due pile da 4,5 volt collegate in serie.