Non si sa con precisione quanto interessi oggi la storia della Scienza e della Tecnica.
Frastornato dalle invenzioni e dalle scoperte che si susseguono a ritmo frenetico, l’uomo moderno vive solo il presente tecnologico e dimentica facilmente quello passato. Chi ricorda oggi le caratteristiche del primo telefonino portatile del 1973? Per questo, per assicurare il passato e avere la possibilità di raccontarlo in futuro ai nostri nipoti, è stato creato un Fondo per gli studi di Storia delle Scienze che dispone oggi di un’ampia dotazione di strumenti e apparecchi storici tecnico-scientifici. Accanto a questa raccolta vi è una biblioteca specializzata per la ricerca e la documentazione.
Utilizzando queste dotazioni, dal 12 novembre al 9 dicembre, presso la Libreria del Barbiere in via Rossini a Pesaro, verrà presentata una mostra a ingresso libero intitolata “Ottica, l’Occhio della Lince”: dove si potrà osservare tutta una serie di apparecchi storici di ottica tra cui alcuni poco o pochissimo conosciuti. All’inizio del 1600 due nuovi strumenti venivano ad ampliare a dismisura le possibilità di discernimento dell’occhio umano: il telescopio verso l’infinitamente lontano e il microscopio verso l’estremamente piccolo. In assonanza con l’acutissima vista della lince nasceva in Italia la prima Accademia Scientifica europea, detta appunto dei “Lincei”, ancora oggi in attività. Galileo nel 1611 ne divenne il 6° autorevolissimo membro. Da allora la scienza dell’Ottica ha conseguito enormi progressi: la mostra si soffermerà su alcune sue realizzazioni del tempo che fu. Sarà anche un’occasione per valutare l’interesse che la storia della scienza e della tecnica riesce oggi a suscitare nei visitatori più giovani, cui è soprattutto destinata questa mostra.
Sergio Pandolfi