Questo strumento semplice e di antica concezione in cui due fialoni di vetro tenuti verticali e intercomunicanti, vengono riempiti d’acqua in modo da traguardarne i livelli, fu descritto per primo da Giovanni Branca (1571-1645) alla figura 39 del suo “Le Machine” edito in Roma nel 1629. Seguito con maggiore precisione da Giovanni Riccioli (1598-1671) nella sua “Geografia Riformata” del 1661 e poi divulgata nel 1689 da Philip de La Hire (1640-1718). In questo esemplare italiano anonimo del XVIII° secolo i tubi di raccordo sono forgiati a caldo da lamiera di ottone e si innestano tra loro con giunti conici. La custodia è formata da due parti uguali di legno pieno tra loro incernierate e sono entrambe scavate in modo speculare per contenere esattamente le 3 parti dello strumento, comprese le catenelle che assicurano i cappucci di protezione. Dimensione della custodia chiusa mm 664 x 240 x 72. Peso totale kg 6 .
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